Sono terminati ieri a New York gli eventi per il Climate Action Summit delle Nazioni Unite, una serie di iniziative che si sono svolte durante il weekend, in cui Governi, imprese e parti sociali hanno avuto l’opportunità di proporre idee per mantenere fede all’accordo di Parigi del 2015, che prevede di limitare l’aumento medio della temperatura globale ben al di sotto dei 2 gradi.

In questi giorni, Paesi e imprese hanno presentato le modalità con cui intendono ridurre del 45% le emissioni entro il 2030 e 77 Paesi, fra cui la Germania, si sono impegnati a portarle a quota zero entro il 2050.

In apertura degli eventi, sabato 21 Settembre, si è tenuto il primo Youth Climate Summit, dove è stata data l’opportunità ai giovani leader di condividere il loro punto di vista sul tema e di proporre possibili soluzioni. Ieri, lunedì 23 Settembre, si è svolto il Climate Action Summit che riunisce i leader dei Paesi al fine di trovare una soluzione al cambiamento climatico che sta toccando tutto il mondo; ai lavori ha partecipato anche una delegazione di 15 deputati europei. Al Summit la Francia si è impegnata a non intraprendere accordi commerciali con Paesi le cui politiche contrastano con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi; mentre l’Italia, assieme ad altri Paesi, ha annunciato che lavorerà per eliminare gradualmente il carbone. Inoltre, l’Unione Europea ha dichiarato che il 25% del suo futuro budget sarà dedicato ad “attività green”. Per quanto riguarda il settore privato, 87 grandi imprese e 130 banche si sono impegnate ad allineare le loro attività con gli obiettivi dell’accordo di Parigi.

Parallelamente, a fianco degli eventi istituzionali, dal 20 al 27 settembre sono stati proclamati scioperi pacifici a livello mondiale da parte del gruppo Fridays for Future.

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