Kit per test, maschere e macchine per la respirazione devono essere prodotti nell’UE e messi a disposizione di tutti gli Stati membri, maggiori fondi per la ricerca e sostegno agli operatori sanitari che combattono il Coronavirus. Sono queste le tre principali richieste presentate dagli eurodeputati nel corso della discussione sull’emergenza Covid-19 tenutasi al Parlamento europeo.

 

Nel corso della sessione plenaria, eccezionalmente tenutasi a Bruxelles e ridotta alla sola giornata di martedì 10 marzo per evitare il diffondersi del contagio, la Commissione europea e il Consiglio dell’Ue hanno fatto il punto sull’epidemia in atto e sulle diverse misure che sono state attivate a livello Ue, tra cui l’attivazione del Meccanismo per la protezione civile europeo, lo scambio rapido d’informazioni tra le Capitali europee, i finanziamenti messi a disposizione per la ricerca e la creazione di un team apposito di cinque Commissari europei per far fronte all’emergenza.

 

Nel corso del dibattito, uno dei principali temi sollevati è stata la necessità di garantire una maggiore flessibilità per permettere un pieno supporto economico soprattutto alle piccole imprese, le più colpite dalle ripercussioni dell’emergenza. Il Commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič, ha ricordato come il patto di stabilità e crescita preveda strumenti di flessibilità per far fronte a eventi insoliti e come l’Ue intenda fornire delle linee guida nel merito.

 

Successivamente, nel pomeriggio, i leader europei hanno tenuto un vertice straordinario in videoconferenza in cui è stato stabilito di cooperare più da vicino per affrontare l’epidemia e le misure per supportare l’economia europea. In occasione del vertice, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato l’avvio dello sviluppo di un Fondo di investimento per la risposta al coronavirus, finalizzato a sostenere i sistemi sanitari, le PMI, il mercato del lavoro ed altri aspetti vulnerabili attraverso la messa a disposizione di 7.5 miliardi di euro provenienti dai fondi strutturali, che potrebbero eventualmente essere aumentati a 25 miliardi.

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