L’Ue e il Regno Unito sono riusciti a trovare entro la fine del periodo di transizione della Brexit un accordo sulle loro future relazioni commerciali e politiche. In particolare, l’intesa raggiunta stabilisce un Accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione tra l’Ue e il Regno Unito che poggia su tre pilastri principali:

  1. un accordo di libero scambio, che definisce un nuovo partenariato economico e sociale con il Regno Unito e che riguarda gli scambi commerciali di merci, servizi e un’ampia serie di settori d’interesse per l’Unione, stabilendo l’assenza di tariffe e contingenti su tutte le merci conformi alle opportune regole in materia di origine. Entrambe le parti si sono poi impegnate a garantire una solida parità di trattamento mediante la salvaguardia di livelli elevati di protezione.

  1. un nuovo partenariato per la sicurezza dei cittadini, che stabilisce un nuovo quadro in materia di cooperazione delle autorità di contrasto e giudiziarie in materia penale e civile.

  1. un accordo orizzontale in materia di governance, finalizzato a fornire la certezza del diritto alle imprese, ai consumatori e ai cittadini.

Come in tutti gli accordi commerciali che l’Ue conclude con i propri partner, anche l’accordo con il Regno Unito comprende un capitolo dedicato alle PMI in cui vengono previsti i seguenti impegni per entrambe le parti:

  • lo sviluppo ed il mantenimento di un proprio sito web per le piccole e medie imprese contenente informazioni riguardanti le disposizioni relative al commercio;

  • l’istituzione di un punto di contato dedicato alle piccole e medie imprese che avrà l’incarico di assicurare che nell’attuazione della rubrica relativa al commercio siano prese in considerazione le esigenze delle piccole e medie imprese ed esaminare le modalità per rafforzare la cooperazione tra le parti su questioni pertinenti per le piccole e medie imprese.

L’accordo è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale dell’Ue ed è entrato in vigore in maniera provvisoria. Il Parlamento europeo è ora al lavoro sul processo di esame e ratifica del testo, prima che questo possa entrare pienamente in vigore. Al contempo, la Commissione europea ha presentato una proposta di distribuzione di risorse aggiuntive destinate agli Stati membri per l’adeguamento ai cambiamenti portati dalla Brexit che saranno erogate tra il 2021 e il 2024; la proposta è ora al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Ue.